Un anno di guerra: leggi questo post e non sarai d’accordo con me

DOMANDA: Michele, oggi è passato un anno dall’inizio di questa guerra. Ti propongo una piccola sfida: sei in grado di far incazzare tutti quanti con un solo post?

RISPOSTA: … penso di sì.

Erano gli anni ’90. Arrivavo all’università ed ero convinto che il futuro sarebbe stato roseo e felice: le tipiche auto volanti e altro del genere. Provenivo da anni in cui la “sinistra” aveva sostenuto in ogni modo che l’URSS fosse un luogo felice, ricco, tecnologico, vincente. Tutte assurdità, ovviamente. Ancora oggi molte persone sostengono la buffa tesi secondo la quale l’URSS fosse tecnologicamente avanzato. Non hanno mai sentito parlare del CoCom (Coordinating Committee for Multilateral Export Controls). Beh, se non conosci il CoCom allora non sai nulla della tecnologia occidentale e orientale nella guerra fredda. Perfino Gorbaciov ammise che il CoCom, impedendo all’URSS di copiare le tecnologie occidentali, fu una delle cause principali della caduta del comunismo. La tesi per cui la tecnologia sovietica fosse così eccezionale nasceva in parte dalla disinformazione, in parte dalla paura.

Nel film Caccia a ottobre rosso, di John McTiernan e con Sean Connery (1990), basato sul romanzo di Tom Clancy del 1984, si racconta di un sottomarino sovietico incredibilmente avanzato, impossibile da rilevare coi sonar. La realtà era ben diversa. Per capirlo bisogna raccontare un episodio, uno dei pochi, nel quale il CoCom fallì. Nel 1981 l’URSS utilizzava eliche per sottomarini pessime, molto rumorose, e quindi facilmente individuabili. L’intelligence sovietica ingolosì, con offerte di denaro, due aziende tecnologiche. Queste decisero di esportare i loro prodotti aggirando i controlli predisposti dal CoCom, falsificandone la descrizione, per farli sembrare innocui. La Toshiba spedì dal Giappone all’URSS macchinari per scavare l’acciaio dal pieno, e la Kongsberg fornì, dalla Norvegia, i sistemi elettronici per far funzionare tali macchine. I manager delle due aziende pensavano che si trattasse di semplici strumenti industriali. In realtà, grazie a quelle tecnologie, che l’URSS non possedeva e non era in grado di replicare, i sovietici furono in grado di costruire nuove eliche per i loro sottomarini. Dopo l’incidente Toshiba-Kongsberg, grazie a sottomarini copiati all’occidente, l’intero assetto geostrategico ne uscì mutato. Quando la compravendita fu scoperta, in Giappone e Norvegia vi furono chiusure di rami d’azienda, licenziamenti e perfino arresti, processi e suicidi.

Torniamo alla storia. Negli anni ’90 la “destra” era tutta contenta delle guerre in corso e future. Irrideva i pacifisti, che erano di “sinistra”. Era un mondo semplice: “destra” guerrafondaia, “sinistra” pacifista.

La “destra” evidenziava (talvolta giustamente) come i pacifisti fossero foraggiati dalla disinformazione dai paesi stranieri. Come nel caso dei “Generali per la pace”. Una storia istruttiva, per capire il presente. Nemmeno i militari di alto rango sono immuni da disinformazione e propaganda. Anzi, è inquietante come oggi molti ufficiali delle forze armate italiane si facciano (speriamo inconsapevolmente) portatori di post, messaggi, “articoli” generati dalla macchina di disinformazione russa.

Perché disinformazione, propaganda, influenza e ingerenza sono nel DNA di Mosca da tempo. L’Ochrana, polizia segreta dello Zar, produsse uno dei falsi più famosi della storia, I Protocolli dei Savi di Sion (1897-1902), creati per screditare la comunità ebraica e indebolirne la posizione.Decenni dopo, l’NKVD, polizia segreta di Stalin, tramava addirittura con la Gestapo (1940). Passati gli anni il KGB si mise a penetrare i sistemi giornalistici occidentali, diffondendo notizie inventate sull’origine dell’AIDS, sulla necessità di essere “internazionali”, sul ruolo del Terzo Mondo e molto altro (1980 circa). E dopo il crollo dell’URSS i nuovi servizi segreti, SVD e FSB, hanno continuato in una tradizione ormai secolare. Che con le possibilità offerte dal web si sono moltiplicate. Ma non solo. I giornalisti italiani di oggi non sono più quelli del passato: sbagliano spesso. Ed ecco che la disinformazione russa sfrutta ogni errore per denunciare una propaganda al contrario. È la prima regola dello spionaggio: per non essere scoperto, accusa qualcun altro. Complice anche quell’incredibile attitudine dell’opinione pubblica italiana per cui, anche se sei un nazista ucraino (i nazisti purtroppo ci sono ovunque, prendiamone atto) allora sei un eroe a prescindere. In generale, se sei ucraino, allora sei un genio.

Un giorno poi sono arrivati gli OGM, organismi geneticamente modificati. Niente di che, ma la “sinistra” ha sostenuto per anni il principio di precauzione (un concetto inventato da zero) secondo il quale non bisogna mangiare cose strane, perché non sappiamo che effetti potrebbero avere “a lungo termine” sul corpo umano. Un principio astrattamente interessante, in realtà sbagliato. Ci sono evidenze scientifiche a riguardo. Ricordiamoci che la “destra” ha rifiutato nettamente questo principio, servirà più avanti.

Era un momento pesante, quello di trent’anni fa. La chiesa, il governo, i prefetti. Erano in tanti a opprimere la libera espressione dei cittadini. Ma per fortuna la “sinistra” combatteva le battaglie fondamentali per la libertà: di espressione, sessuali, di pensiero. Era un baluardo importante. C’era speranza per l’avvenire. La lotta era contro la censura, contro chi voleva vietare certi libri, “immorali”, contro chi denigrava certe figure storiche, come Galileo. Nel futuro, si diceva, saremmo stati liberi. Nessuno se la sarebbe presa mai più con Galileo. Quanta meravigliosa speranza.

Per non parlare della NATO. Quella strana alleanza, che un tempo sembrava il sale della terra, aveva pian piano perso d’interesse. Crollata l’URSS, a che serviva la NATO? La riposta era semplice: a niente. Si parlò di scioglierla. Si parlò di applicarla al terrorismo. Si parlerà poi di spostarla sul problema Cina. La nuova Russia, nel sistema NATO, era diventata una questione del tutto secondaria ( forse è questo che li ha offesi).

A quel tempo la paura per una guerra termonucleare globale era appena passata.

BELLISSIMO. Chiudo gli occhi e li riapro, quasi trent’anni dopo.

Oggi la “destra” sostiene che la Russia sia un paese avanzatissimo. Ricco. Vincente. Poi vai a vedere e il PIL della Russia è fermo da anni ai livelli della Spagna. La Spagna. Non siamo neanche dalle parti del G7. La Russia è del tutto fuori dai consessi che contano. È povera. Non è capace di creare valore, nonostante il gas, il petrolio, le armi, la quantità di forza lavoro potenziale. La situazione, se la conosci, è imbarazzante.

L’esercitazione Able Archer 83 (novembre 1983), la crisi dei missili a Cuba (1962), il falso allarme missilistico del 26 settembre 1983, e chissà quanti altri episodi sconosciuti, ci devono oggi far riflettere su quanto siamo andati vicini alla Terza Guerra Mondiale. E perché? Solo perché la classe dirigente sovietica viveva oggettivamente “fuori dal mondo”, convinta che l’occidente intero trascorresse le giornate a tramare contro l’URSS: come invaderlo, come sfondare le linee di difesa, come bombardarlo. L’occidente in quegli anni pensava a tutt’altro: a fare soldi, a sperimentare ogni tipo di droga disponibile, e a fare sesso selvaggio preferibilmente con persone sconosciute. Erano anni bellissimi Oggi la disinformazione cavalca le paure storiche; insinua tramite agenti di influenza il timore di un attacco nucleare (senza alcuna logica sottostante); prova a ottenere, sulla base di una logica estorsiva, i vantaggi che servono alla Russia; lavora sulle paure più fondamentali.

Oggi, incredibilmente, la “destra” è pacifista. Ma davvero? Una “destra” pacifista che si aggrappa ai principi della Costituzione, alle parole del Papa, alle bottiglie di vodka in regalo. Come si poteva immaginare questa assurdità trent’anni fa? Intanto la “sinistra” è diventata favorevole alla guerra. Una sinistra nuova, costruita sulle convergenze parallele che sono costate la vita a Moro: comunismo e cattolicesimo insieme. In teoria nessuna delle due dovrebbe essere favorevole alla guerra. Il loro mix lo è.

Trent’anni fa gli “utili idioti” erano a “sinistra”. Amici costanti delle invasioni di Ungheria e Cecoslovacchia. Proni a negare l’esistenza dei Gulag, anche dopo le opere di Solženicyn (Umberto Eco probabilmente non ottenne mai il Nobel per la letteratura proprio per questa leggerezza. Nonostante avesse cercato di tamponare le sue affermazioni, inserendo ne “Il nome della rosa” la data del 16 agosto 1968, del tutto fuori contesto, per condannare in modo sottile l’invasione russa di Praga. L’effetto però fu solo che il romanzo non venne tradotto in URSS, che considerò quella piccola citazione come offensiva).

Incredibilmente, oggi, gli “utili idioti” sono a “destra”. Invocano la libertà di espressione per sostenere qualche assurdità sui laboratori biologici USA in Ucraina, informazione raccolte su Telegram o su qualche altro canale controllato direttamente dall’intelligence di Mosca. Io quei documenti sui lavoratori biologici in Ucraina, depositati all’ONU, li ho letti tutti, nonostante la noia, e sono ridicoli. Perfino un ragazzino delle medie potrebbe capire che si tratta di disinformazione.

Nel passato gli “utili idioti” di “sinistra” erano festosi in occasione delle varie invasioni russe, con le colonne di carri armati che entravano in città, invasioni “giustificate” da qualche balzano comportamento del paese invaso (come l’assurda richiesta dell’Ungheria di avere un governo, del tutto socialista, indipendente da Mosca). Gli “utili idioti” sono ancora oggi festosi, in occasione delle invasioni russe con colonne di carri armati, giustificate da qualche balzano comportamento del paese invaso (questa volta l’Ucraina).

E la NATO? Era un dinosauro. Il concetto strategico NATO, addirittura, veniva presentato preventivamente a Putin per una sorta di approvazione, per far vedere che gli interessi strategici non erano contro la Russia. Una situazione oggettivamente ridicola, astrattamente lungimirante, ma che comunque non è servita a nulla. La NATO pensava addirittura che la Russia potesse diventare un suo Stato membro.

Poi arriva la farina di grillo, e le proteine disegnate in 3D dalle stampanti. La “destra” allora tira fuori un principio, sembra una grande idea, ma non lo è: il principio di precauzione: non mangiamolo finché non siamo sicuri che non faccia male. La stessa idiozia priva di fondamento di trent’anni fa.

Come è possibile che una persona chiuda gli occhi un attimo e il mondo si ribalti così?

Vent’anni fa cercavamo in ogni modo di evitare i rompipa77e istituzionali: preti, moralisti, la DC. Tutta gente che se la prendeva, ti metteva i bastoni fra le ruote, ti escludeva dai posti che contavano. Era come camminare sulle uova e non vedevamo l’ora che finisse.

Oggi si offendono “tutti”. “Tutti chi?” Non si sa. Ma comunque “tutti”. E tutti è un problema, perché vuol dire tanti. Quindi si censurano autori, libri, figure storiche. Tiriamo giù le statue, tanto siamo ignoranti e non abbiamo mai sentito parlare degli iconoclasti. Tagliamo i romanzi. Sospendiamo i corsi universitari sugli autori che non sono inclusivi; poco conta che siano vissuti tremila anni fa, quando potevi essere anche un Re, ma se la battaglia finiva male, ti trovavi a essere schiavo. Dettagli. Oggi ormai ogni prospettiva storica è annullata. Chi avrebbe dovuto difendere la diversità (temporale) della cultura, l’ha svenduta al facile offendersi.

Com’è successo tutto questo? Nessuno se lo chiede?

Ora mi fermo. Caro interlocutore, sono riuscito a offendere persone a sufficienza o mi manca qualcosa?

DOMANDA: perché non hai detto a nessuno che è “fascista”?

RISPOSTA: perché i “fascisti” sono l’ultimo dei problemi di questo paese. Inoltre, grazie all’assurdo comportamento della “sinistra” negli ultimi anni, ormai il termine “fascista” viene usato da chiunque come sinonimo di “non è d’accordo come me”. Vai al supermercato e la commessa ti comunica che è finito lo zafferano? Cose le devi dire, se non: “Sei una fascista!” Arrivi alla cassa del bar e devi pagare una birra, te la vogliono fa pagare, l’hai bevuta, ma tu non hai soldi. Cosa gridi, se non: “Sei un fascista!”.

La comunità ebraica si scandalizza se i no-vax sfilano vestiti da deportati, e fa bene. Ma a ben vedere, chi ha suggerito a queste persone l’idea di usare a sproposito il termine “fascista”, se non l’uso innaturale che è stato fatto di questo termine negli ultimi decenni, per attaccare ogni avversario politico?

Anti-fascista è diventato un termine meraviglioso. Accostato spesso e volentieri all’: “Abbattiamo ogni muro”. Poi vai a guardare il muro per antonomasia, quello di Berlino, e si chiamava: Barriera antifascista (Antifaschistischer Schutzwall).

E che dire della “Grande Guerra Patriottica”? L’URSS ha perso dieci milioni di soldati per salvare la democrazia. Questo si dice nei bar. Dimenticando che le truppe sovietiche hanno occupato mezza Europa sottraendogli ogni libertà. E dimenticando e la Seconda Guerra Mondiale non è iniziata quando la Germania ha invaso la Polonia, ma quando la Germania, e poco dopo l’URSS, hanno invaso la Polonia: di comune accordo.

Senza considerare la perla della Guerra delle Falkland, che sta incredibilmente diventando un anniversario di non so che cosa. In quell’occasione l’URSS, al massimo del suo comunismo, propose e poi riuscì a fornire armi a un regime militare di fascisti, che rifiutò ovviamente gli aiuti militari dei comunisti, che poi gli arrivarono comunque tramite triangolazione. Una situazione imbarazzante, e che sarebbe anche ridicola, se non fosse che quegli “eroi” argentini del governo fascista, esaltati dall’URSS comunista e dai moderni non so cosa, uccidevano persone in gran quantità e senza tante discussioni. Si parla di 30-50.000 persone uccise e letteralmente sparite, solo perché non erano d’accordo col regime. Regime che decise quindi di invadere qualcosa a caso (le Falkland) giusto per scaricare la pressione dell’opinione pubblica interna e tentare di spostarla sul nazionalismo. Non fa ridere. In tutto questo, i Royal Marines, lo Special Air Service, la RAF e la Royal Navy, che arrivano alle Falkland su mandato britannico, sono davvero il punto della questione?

DOMANDA: hai fatto incazzare persone a sufficienza o vuoi dire ancora qualcosa?

RISPOSTA: io non volevo offendere nessuno. Non voglio qui affrontare una serie di questioni che comunque sono assurde, come:

  • l’accordo per il non allargamento a Est della NATO (inesistente. Se esiste, tiratemelo fuori);
  • il supposto colpo di Stato in Ucraina che ignora del tutto l’origine economica della faccenda, ovvero la spinta Russa a impedire che l’Ucraina finalizzasse accordi per il commercio con la UE (interessante poi che certi cittadini europei siano favorevoli a impedire che l’Ucraina stringa accordi commerciali con la UE, ovvero noi, ma li debba invece concludere con la Russia. Perché?). Io da ex poliziotto so benissimo cosa spinge gli uomini ad agire: i soldi. E infatti avevo previsto per tempo che i soldati russi avrebbero rubato tutto il possibile sul territorio ucraino, a partire dalle lavatrici. Conosco purtroppo il genere umano;
  • il fatto che eventuali missili NATO in Ucraina sarebbero un grande problema per la Russia (una favoletta che ignora del tutto sia la Fisica che la Geografia dei missili balistici. Una disinformazione così basilare che stupisce come possa avere effetto).

Di base, certe persone si offendono da sole. Sarebbe così semplice affrontare i problemi con calma, senza tirare in ballo le ideologie di cento anni fa, usando invece il rispetto per le persone coinvolte. Ma sono discorsi, questi, che purtroppo suonano subito come troppo vecchi… E intanto è passato un anno di assurda guerra…