Nuovo racconto: “Astarte e il metallo misterioso”

Spazinclusi

Finisce con questo racconto la mia avventura di Autore aggiunto del collettivo Spazinclusi. Torno per la terza volta a raccontare le avventure di Astarte, un uomo libero che si muove per la Babilonia di prima del diluvio. Questa volta Astarte incappa in un pericolo nuovo, quello di un metallo misterioso che rischia di modificare i già fragili equilibri della città.

Novemila anni prima della nascita di Cristo, centinaia di migliaia di persone lasciarono i loro villaggi e si raccolsero a Babilonia. Pastori, contadini e pescatori, illusi dalle promesse di una nuova economia fondata sul baratto, affollarono la prima metropoli della storia. Una città che, appena sorta, era già morente. I suoi vicoli, dopo il tramonto, brulicavano di prostitute e rapinatori; le merci più richieste erano alcolici e armi di ossidiana.
Senza la ruota né la scrittura, privi di qualunque forma di organizzazione sociale, gli abitanti di Babilonia non potevano sapere che il Mar Nero, da lì a pochi anni, incalzato da piogge incessanti e dai frequenti terremoti, avrebbe sommerso la loro civiltà cancellandone per sempre il ricordo. Non lo sapevano ma forse, anche se lo avessero saputo, nulla sarebbe cambiato.

Ecco il racconto, pubblicato su Spazinclusi: Astarte e il metallo misterioso

 

I due precedenti racconti ambientati a Babilonia li trovate qui:

  1. Astarte
  2. Astarte e il carico di zafferano

Astarte mi aveva già rivelato del metallo misterioso. Era prima della scorsa semina, quando le pecore dei pastori avevano ancora il pelo lungo. Stavamo giù alla locanda di Lot a bere fermentato di datteri e spiluccare pezzi di montone sotto sale. La situazione era tranquilla. Astarte aveva bevuto parecchio, ma non più del solito, quando è entrato un forestiero

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