Paolo è un giovane poliziotto, ma non è come gli sbirri da film: sovrappeso, solitario, si occupa di gestire la rete informatica della Questura. Ha anche una passione sconfinata per i film pornografici, ai quale dedica la maggior parte del proprio tempo libero, in maniera organizzata e meticolosa.
Quando il questore, per via di un problema al telefono cellulare, entra nello stanzino dove è relegato Paolo, scopre di avere con lui una passione in comune. Questo interesse condiviso per la pornografia sembra a Paolo una questione innocua, finché non scopre che il questore è in preda a un cronico esaurimento nervoso e agisce ormai come un pazzo, senza che nessuno trovi il modo di farlo rimuovere.
![prima della scrittura](https://www.michelefrisia.it/wp-content/uploads/2019/06/Manifesto-Pitching1-2.jpg)
Infatti l’ultimo atto del questore, prima che finalmente gli infermieri lo portino via per rinchiuderlo nel reparto psichiatrico, è quello di trasferire Paolo dall’Ufficio Tecnico alla Squadra Omicidi.
I suoi nuovi colleghi, tutti veri poliziotti, fanno muro contro quello che considerano solamente un raccomandato. E perfino Paolo non vuole stare alla Omicidi, non ha le qualità per farlo, e lo sa. Ma finché non arriverà un nuovo questore da Roma, il trasferimento è irrevocabile.
Ed è così che Paolo giunge sulla sua prima scena del delitto, dove nessuno lo calcola ma dove invece la sua grande passione per la pornografia gli farà risolvere il suo primo, e non ultimo, omicidio.
Il soggetto per webserie è stato selezionato nel 2014 per la manifestazione Prima della scrittura, organizzata dal Premio “Sergio Amidei” di Gorizia, Barnabil Produzioni e Hommelette.